Inauguriamo la rubrica "focus" analizzando la definizione di allenamento, ovvero il concetto teorico che sta alla base di quel favoloso universo di ricerca e sudore avente un'infinitá di variabili e applicazioni, ognuna però nata dalle basi teoriche che leggerete nelle prossime righe. Ma cosa significa "allenarsi"? Quale è la definizione di "allenamento"? Dalle mie esperienze e dalle conoscenze acquisite sui testi sacri riguardanti l'argomento, sono solito definire l'allenamento come "l'insieme di adattamenti biologici in grado di elevare lo stato di forma, inteso come miglioramento delle proprie qualitá fisiche, di un individuo a partire da una serie di stimoli (stress) per l'organismo stesso".
Entrando più nello specifico è come se gli stimoli stressanti rompessero quello stato di omeostasi nel quale si trova il suddetto organismo, andando ad innescare un meccanismo di supercompensazione, atto a ripristinare lo stato di rottura precedente al fine di tornare immediatamente nella condizione iniziale e fornire poi un adattamento positivo. Affinchè si possa parlare di allenamento è fondamentale che questi stimoli stressanti si susseguano nel tempo con costanza e ben modulati tra loro, gestendo con cautela carichi e recuperi tra le sedute: un meccanismo giá complesso per gli addetti ai lavori, figurarsi per l'atleta occasionale alla ricerca della prestazione a suon di allenamenti esagerati. Ho accennato nel paragrafo precedente ad un termine fondamentale in ambito di allenamento, ovvero il concetto di "carico". Sarebbe bene utilizzare il plurale, in quanto esistono un carico interno ed uno esterno: il primo consiste in quell'insieme di stimoli ai quali il soggetto si sottopone nel corso di una seduta allenante; il secondo invece, interno, è completamente variabile e soprattutto soggettivo, consiste infatti nell'effetto del carico esterno sull'organismo.
PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'ALLENAMENTO
Principio del sovraccarico: per ottenere un miglioramento delle qualitá fisiche il carico deve essere crescente
Principio della progressivitá del carico: al tempo stesso la progressione deve essere graduale e rispettare le capacitá dell'individuo
Principio di specificitá: allenare una capacitá condizionale piuttosto che un'altra porterá a diversi esiti.
Principio della soggettivitá: ogni individuo va trattato e gestito in maniera diversa da un altro, con un carico allenante tarato su di esso
Principio del recupero: l'incremento delle qualitá avviene nella fase di recupero, pertanto sará fondamentale aver recuperato al meglio dalla precedente seduta, onde evitare il temuto sovrallenamento.
Principio della reversibilitá: se il recupero è fondamentale, evitare il perdurare dell'inattivitá lo è in egual modo al fine di evitare il disallenamento.
Elencati i principi fondamentali ed enunciata la definizione, nella seconda parte affronteremo il tema importantissimo della programmazione, vero e proprio spartiacque tra il successo e il fallimento...
di Davide Zecchi (ZT)
(L'allenamento ottimale - J. Weineck)
(Principi e metodologia del fitness - M. Neri)