I fratelli Ingebrigtsen nel mezzofondo, Iden e Blummenfelt nel triathlon, Klaebo nello sci di fondo, tra gli altri.
Una piccola nazione capace di far crescere atleti, attraverso un sistema di monitoraggio e di affiancamento senza eguali.
Futuri campioni supportati dalle più recenti metodologie scientifiche.

Un nuovo metodo?! O forse no...
Scopriamolo insieme.

Come può una nazione di soli 5,4 milioni di abitanti sfornare talenti a profusione?
🇳🇴 Può, eccome, se si chiama Norvegia: un Paese in cui il 93% dei bambini pratica almeno uno sport (secondo l'Istat, in Italia, siamo al 59%), senza specializzazione precoce fino ai 14 anni; età in cui un adolescente italiano spesso abbandona lo sport praticato.
Per i norvegesi la difesa dei diritti dei bambini è alla base della piramide sociale e, proprio il minor bacino di futuri campioni a cui attingere, fa sì che questi vengano supportati nella crescita.

Se non capiamo ciò che alimenta realmente il modello nordico attuale di allenamento, non possiamo comprendere perchè sia così efficace.

Le ottime premesse, gli studi avanzati e qualche intuizione data dall'esperienza, hanno portato molti fisiologi e allenatori a costruire un modello diversificato rispetto agli ultimi studi di allenamento polarizzato.

Le fondamenta del metodo sono:
> Massima priorità allo sviluppo del sistema aerobico.

> Allenamenti svolti a intensità controllata, mediante monitoraggio del lattato.

> Il sistema a "doppia soglia".


Secondo l'ex atleta e ora medico Marius Bakken, il monitoraggio della soglia del lattato è fondamentale per costruire e individualizzare l'allenamento.
Allenarsi tra le 2,3 e le 3,0 mmol/L è ottimale rispetto a farlo a 4 mmol/L.



Intensità maggiori infatti, non consentirebbero di raggiungere volumi elevati.
Questi sono ottenuti mediante "sessioni di soglia doppia":

> un allenamento al mattino
(es. 5 x 2000 m. @ soglia)

> uno nel pomeriggio / sera
(es. 10 x 1000 m. @ soglia)

Svolgibili con frequenza anche di 2/3 volte a settimana, nel periodo di costruzione. (Gavin Smith - Running Trips)



Il metodo è utilizzato nel triathlon da Tveiten, l'allenatore di Iden e Blummenfelt:
> volume elevato a bassa intensità,
> notevole quantità di lavoro alla soglia del lattato (LT2),
> sessioni doppie, ma su discipline diverse, con la 3° seduta facile. (es. LT2 nuoto - Lnt bici - LT2 run)


Penserai ora che questi atleti non si spingano mai oltre.

In realtà lo fanno, attraverso ripetute brevi (spesso in salita), ma non tanto quanto tu possa immaginare.
Questo per evitare che la maggior stimolazione anaerobica, condizioni negativamente i progressi aerobici.

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