Breve viaggio all'interno del ciclismo moderno, ormai sempre più "giovane".

PREMESSA
Cinque anni fa riversai buona parte del mio lavoro in un articolo che, ancora oggi, ritengo una buona base da cui partire per approfondire la conoscenza del ciclismo in tutte le sue diverse espressioni e discipline.
Scrissi l'articolo per scienzemotorie.com ed ATS, ma soprattutto lo scrissi per me, quasi come un promemoria, e per voi lettori.
Ricordo bene, in particolare, un passaggio fondamentale: "a che età si è maggiormente performanti nel ciclismo d'elite?"

ANALISI
Riflettendoci, se aprissimo lo scaffale dei ricordi, potremmo trovare diversi atleti primeggiare sopra i 30 anni fino a poco meno di una decina di anni fa ed addirittura alcuni anche oltre i 35 (escludiamo momentaneamente quel fenomeno di Alejandro "El embatido" Valverde).
In quell'epoca, che appare ora meno recente, gli atleti giungevano a piena maturazione circa a 30-32 anni, nei Grandi Giri specialmente. 
Successivamente l'età media calava sino a portarsi attorno ai 28-29 anni, autentico apice della carriera di molti, che proseguiva sino ai 35-36 anni e, perchè no, oltre.

TORNIAMO ALL'ARTICOLO DEL 2016
Cliccando qui e scorrendo la pagina, giungerete a due grafici: il primo riguarda il ciclismo maschile, mentre il secondo è dedicato a quello femminile. Concentriamoci ora sul primo. Cosa osservate?
Immagino ciò che vi ho appena accennato qui sopra, ovvero una maggior "realizzazione" di punti in stagione proprio nella fascia d'età 27-29 anni.

COSA SONO I PUNTI PER ETA'?
Procyclingstats è un portale di raccolta dati, informazioni e risultati meraviglioso, indubbiamente uno dei migliori, in grado di raccogliere anche informazioni utili sull'evoluzione del ciclismo moderno, lasciandoci una traccia da seguire.
Al suo interno è prevista una sezione apposita che cataloga i risultati di ogni atleta assegnando un punteggio in stretta relazione con i punti UCI ottenuti nel corso della stagione.
Proprio da PCS prendo spunto per dare l'opportunità di osservare ciò che ho visto io (non che servisse un genio, ma si sa, bisogna sempre parlare "dati alla mano").

COME STA CAMBIANDO IL CICLISMO MODERNO?
Lo state vedendo ormai di anno in anno, la generazione di fenomeni: Pogacar, Pidcock, Van Der Poel, Evenepoel, ma ben presto anche Simmons, Koij, Vansevenant ecc... è esplosa più che mai, di fatto segnando un cambio di gestione tattica anche nel corso delle competizioni, svolte a ritmi sempre più frenetici fin dal chilometro zero.
Rispetto al ciclismo di qualche anno fa ora il ciclista di vertice è un atleta a tutti gli effetti, in grado di destreggiarsi con maestria anche tra discipline alternative, ma fondamentali alla sua crescita; quali il ciclocross, la mountainbike, la pista, ma addirittura la corsa e lo skialp in talune circostanze.
Il passaggio nella categoria Under 23 per alcuni è transitorio, per altri addirittura non avviene, in una gara a bruciare le tappe che spesso, più che le tappe, brucia proprio il corridore.

Lo sviluppo ormai è sempre più precoce, con atleti all'apice già a 24-26 anni e con un'età media (qui ci viene in soccorso ancora una volta PCS) ridotta di 2 anni negli ultimi 5!
Incredibile!
Osservate il grafico per rendervene conto voi stessi.

Come ci mostra l'andamento grafico, pur considerando che molti atleti risultano ad oggi ancora in attività, è chiaro a tutti come il ciclismo moderno sia un ciclismo sempre più precoce, ma è altrettanto chiaro che altrettanto precoce sia la fine della carriera, sempre più anticipata rispetto agli anni '90 ed inizio 2000.

I MOTIVI?
Indubbiamente fisici: prima si raggiunge il vertice, prima inizia il calo prestazionale, quasi come se la corda tirata da una parte o dall'altra rimanesse della stessa lunghezza.
Il tutto in via ipotetica, certamente, ma queste considerazioni spesse sono confortate da valori e dati oggettivi, come quelli di qui sopra.
Secondariamente, ma non troppo, va considerato l'aspetto mentale: reggere lo stress e le aspettative sempre più elevate può opprimere a 30 anni, figurarsi a 21-23, dopo anni di pressioni date dai media e non solo.
Non è a caso gli abbandoni in gruppo risultano essere sempre più frequenti e, toh...precoci.
Anche qui.

E QUINDI? COSA ASPETTARSI ANCORA?
Non mi piace lasciarmi trasportare da previsioni balzane, ma credo che sia lecito attendersi un'ulteriore lieve riduzione dell'età media "di picco" tra atleti di vertice, nei prossimi cinque anni, salvo poi attendersi una probabile stabilizzazione o, per inverso, un effetto rebound.

Ai posteri l'ardua sentenza.
Ne parleremo sicuramente insieme, magari ben prima del 2026.

Fonte: https://www.procyclingstats.com/statistics/start/points-per-age